La migliore selezione di sake è quella per voi.

ALLA RICERCA DEI SAKE MIGLIORI

Approfondimento

A cura di G.Baldini

Quanti articoli abbiamo scritto sul sake? 277. Il riso, l’acqua, il koji e i lieviti…per non parlare della storia, della tradizione e dei metodi di produzione. Eppure ancora abbiamo da scrivere e da scoprire sul sake….

….e allora come prenderci una pausa? Permetterete una digressione… oggi vi presento come è nata la selezione che trovate qui e che cosa potete aspettarvi nell’anno che abbiamo davanti.

Dal 2014 importo sake prima da cinque poi da sei e ora da nove cantine in esclusiva per l’Italia.

Questi sake li trovate solo qui. E sapete una cosa? Fra voi ed il produttore di sake, c’è una sola persona nel mezzo…

Chi lavora nelle cantine giorno e notte sono state persone per me importanti ed i miei unici interlocutori nei miei viaggi in Giappone. E a loro sono riconoscente.

Sono andato in giro per il Giappone. Più che altro nel centro e nel sud del Sol levante. Ho visitato tutte cantine di piccole e medie dimensioni: quelle con due, quelle con cinque  fino a dodici operai che si prodigano a produrre il sake nei mesi invernali.

Cantine tradizionali che si passano il testimone di padre in figlio con un determinismo che è sintomo di vitalità, vigore e forza e non solo: epifania tangibile dello spirito del sake che prima che essere una delle bevande fermentate più antiche della Terra, è una scelta di vita. Il sake è una scelta che coinvolge parimenti proprietari e operai delle cantine quanto le famiglie degli agricoltori nelle risaie.

Ho fatto della selezione e della ricerca il mio lavoro e ogni volta che ero in una cantina pensavo: “Qual’è il sake migliore? Qual’è il sake che potrebbe essere abbinato in Italia?”.

Eccoli, ve li presento perché possiate apprezzarne l’essenza e possiate trovare l’occasione per condividerli o…gustarli in libertà!

TORNANO DISPONIBILI SAKE INTROVABILI FINO A OGGI

Quest’anno tornano in gran spolvero i sake della cantina Tomita una tra le più antiche cantine del Giappone. Sono sake che mi hanno colpito sopratutto per loro originalità e per essere complessi ma facili. Ma fate attenzione sono sake per intenditori.

Se vi avvicinate per la prima volta vi consigliamo di cominciare con le ben più agili evoluzioni dei sake della cantina Kazuma, oppure con i sempre classici della cantina Sekiya che fanno dell’Armonia e dell’Equilibrio le loro muse ispiratrici.

Un gran ritorno per gli amatori dei sake morbidi e ricchi della cantina Arimitsu con Akitora Yamadanishiki 80%: un junmai per eccellenze. Della stessa cantina imperdibile l’ Akitora Junmai Ginjo Nyugauchi: un sake barocco floreale e fruttato. Una rarità poterlo avere (viene prodotto con un riso coltivato in una minuscola risaia di montagna).

La cantina Yoshida con la sua giovane ragazza Toji (la responsabile della produzione in cantina) ci porta al cospetto di un Junmai Daiginjo cremoso e fragrante, piuttosto che del ritorno del suo Junmai Ginjo fresco e accordato su note evergreen, per finire al cospetto del loro Junmai non diluito e dal nome emblematico: K9. Quest’ultimo senz’altro per esperti, amanti delle complessità piacevolmente speziate e quasi da meditazione.

Infine, ma non per questo meno importante, la cantina Joyo ci porterà per la prima volta in Italia i frutti del 2020 con due sake che sono stati mantenuti al freddo nelle tank di acciaio per dodici mesi prima di essere messi in commercio soltanto in questo mese…e le sorprese non finiscono qui. Joyo infatti ci porta a conoscere il suo Junmai Ginjo che promette di riscuotere un discreto successo per le ritmiche ricche che tocca al naso e al palato. Da far venire l’acquolina in bocca…

IL SAKE FA BENE E CREA BUONI LEGAMI.

Voglio confidarvi un segreto..anzi tre...

Importo sake con la consapevolezza che sia una bevanda salutare per il corpo: chi beve sake nutre il corpo e dona alla pelle un incredibile lucentezza (bellezza?). Il sake rappresenta una elegante presenza a tavola: il sake mitiga il cibo.

E se tutto ciò non bastasse, il sake fa bene per la convivenza: “il sake crea buoni rapporti tra gli uomini” recita un antico proverbio giapponese.

Ogni anno, da cinque anni a questa parte, i sake che vi ho fatto conoscere hanno riscosso successo in Italia – grazie al vostro apprezzamento – e all’estero dove hanno vinto più di un concorso internazionale (dal Kura Master al International Wine Challange al Five Stars Wine del Vinitaly). Tanto che qualche volta mio sono rammaricato per il fatto che si potesse pensare che i premi e non i sake fosse il criterio per cui li sceglievo: lusingato certo, ma anche voi dovreste esserlo… perché voi in Italia ci avete dimostrato affetto e attenzione. E ve ne siamo – io e i produttori – grati per come avete accolto e vissuto i sake della selezione. Kanpai & Grazie!

GIOVANNI BALDINI sake

Bio.

Nel 2014 ho creato FirenzeSake® per l’import di sake artigianali in esclusiva per l’Italia da una lista selezionata di sole nove cantine tradizionali che ho personalmente visitato. Dallo stesso anno sono impegnato a divulgare la cultura del sake giapponese in Italia tramite la partecipazione a fiere enogastronomiche (Wine Festival, Vinitaly 2019, Biennale enogastronomica di Firenze) e l’organizzazione di eventi rivolti al pubblico di settore (sommeliers AIS e Fisar) o amatoriale.   

Nel dicembre 2019, ha preso vita la Scuola Italiana Sake il cui scopo è quello di condividere la cultura del sake giapponese per permettere ad un pubblico più ampio di scoprire attraverso i corsi questo affascinante, quanto complesso, fermentato tradizionale giapponese.

CONDIVIDI L'ARTICOLO