Le scoperte continuano: Amabuki Shuzo una cantina in fiore.

AMABUKI SHUZO

La cantina Amabuki, fondata nel 1688, porta sulle spalle lunghi secoli passati a produrre il sake nella prefettura di Saga, nel sud del Giappone. L’ Amabuki Shuzo realizza oggi una rivoluzione pacifica nel mondo del sake partendo da una idea:  produrre il sake  dai lieviti dei fiori. L’idea è di quelle che appassiona e che suona come un ritorno alla bellezza della Natura. Il presidente della cantina, Shotaro Kinoshita, fervente studioso del mondo naturale e della natura del sake, ha deciso di cominciare a studiare e selezionare i lieviti dalle fioriture. “Ci vogliono anni di ricerca per arrivare a selezionare i lieviti dai fiori e talvolta scopriamo che non è possibile dopo diverso tempo e molti tentativi. Anche questo tempo per noi fa parte dello scorrere naturale della vita.” I sake di Amabuki esprimono la poesia e l’eleganza del sake. In natura, si sa, vince la misura e l’equilibrio e Amabuki propone uno stile calmo e misurato nei suoi sake: un riflesso di petali in fioritura. Il sake diventa per Amabuki il frutto dei fiori.

In prima assoluta per l’Italia vi presentiamo Amabuki Gin no Kurenai, un sake rosé dal colore rosa lucente. L’Amabuki Gin no Kurenai è il frutto della combinazione di un riso nero antico utilizzato in versione integrale e dei lieviti di fiori di fragole e della Regina della Notte. Un bellissimo colore rosato ed un sapore leggermente sapido con sfumature di frutta tenue, compongono un sake impressionista. Un perfetto equilibrio tra la seduzione del colore e la femminilità del sapore. Una prima donna che ispira a cogliere l’eleganza dell’attimo. Un ottimo sake da servire fresco (8-10°C) come aperitivo  di classe.


L’Amabuki Junmai Omachi è un sake delicatamente secco ottenuto dai lieviti dell’ameno fiore di Cosmea e dall’uso di un riso antico: l’Omachi. Questo riso, ricco di minerali e sapidità, è un riso originario del 1866 ed è specifico per la produzione del sake: qui la tradizione del sake (il riso) si coniuga con eleganza con l’idea innovativa di Amabuki (i lieviti dai fiori). L’Amabuki Junmai Omachi viene prodotto in inverno e maturato fino alla primavera, prima di essere imbottigliato con una suggestiva etichetta viola purpurea. Un sake dal finale corto accompagna carni bianche o pietanze leggermente speziate.


Abbiamo, infine conosciuto, l’Amabuki Yamahai Junmai al Salon du Sake di Parigi dove ci aveva colpito  per il suo tono delicato e per quel richiamo alla mandorla leggermente tostata che può caratterizzare la categoria Yamahai. Anche l’Amabuki Yamahai Junmai nasce dai lieviti di un fiore: la Calendula. Aroma gradevole e delicato, un gusto corposo e una freschezza croccante tipiche del metodo Yamahai. Il metodo di fermentazione Yamahai, amplifica con moderazione i sapori di frutta a guscio e cereali tostati. Maturato un anno in tank di acciaio per aumentarne la profondità, rimane comunque un sake adatto a tutti i palati che cercano una delicatezza croccante.

Firenze Sake: cantina Amabuki

 

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