PROSPETTIVA SAKE. Approfondimento a cura di G. CATALDO

Pubblichiamo qui un articolo di Gaetano Cataldo,  consulente Food & Beverage e profondo conoscitore del mondo della ristorazione italiana, dove ci illustra perchè il sake giapponese possa rappresentare oggi più che mai una esperienza culturale e una opportunità professionale.

 

È un dato oggettivo che la bevanda più famosa del Sol Levante sia diventata popolare, grazie anche all’Expo di Milano del 2015, nel nostro Paese da moltissimo tempo. Al pari del nettare dionisiaco nel mondo occidentale il Sake costituisce un vero e proprio culto popolare ed un segno tangibile del progresso e della civilizzazione che nei millenni ha influenzato la Società Giapponese attraverso la storia, i riti religiosi, le belle arti ed i momenti celebrativi più importanti nella vita familiare e nei grandi traguardi professionali per individui ed aziende.

Il sake una esperienza culturale.

 

Come per il Vino e la Birra, elementi diversissimi ma di assoluto confronto, la conoscenza del fermentato giapponese è foriera di una straordinaria capacità di trasmettere simultaneamente al grande pubblico di consumatori, amanti e professionisti del settore del beverage management, esperienze culturali, sensoriali ed emotive di altissimo spessore. Infatti l’avvicinamento al Nihonshu, perché è così che lo dovremmo chiamare, rappresenta tanto un’opportunità per ampliare la propria cultura che di accrescere le proprie competenze professionali.

In un mondo altamente competitivo e dinamico come quello della sommellerie, del bartending, della ristorazione e dell’hospitality industry in generale, accrescere le proprie competenze, acquisire nuove matrici degustative e mantenersi aggiornati sulle nuove tendenze del mercato e della cultura del bere significa, con altrettanto dinamismo e competitività, diversificare la propria proposta professionale ed imprenditoriale.

Il sake come opportunità professionale: la prospettiva sake.

La mescita del Sake è una grandissima occasione per il Sommelier di dispiegare le proprie conoscenze in ambito culturale, comunicativo e degustativo, mediante una preparazione finalizzata a contestualizzare i processi produttivi e le materie prime che determinano i diversi stile e le tipologie, le proprietà salutistiche del fermentato giapponese e, grazie al grande appeal della gestualità del servizio, tutto ciò si configura in un vero e proprio rituale d’altri tempi. Infatti poter far sfoggio di solide competenze sul Sake significa per tutti gli addetti al settore del beverage avere una freccia in più nella faretra da scoccare proprio per avere una maggiore penetrazione nel mercato del lavoro in coincidenza con la costante espansione in Italia di Sushi Bar e Fusion Restaurant desiderosi di offrire una nuova maniera di intendere il drink ed il food-pairing e pertanto alla costante ricerca di comunicatori, creatori di eventi e sake list builder come solo un Sake Sommelier qualificato sa essere.

Assolutamente non in regime di contrasto con le altre bevande a cui siamo abituati il Sake incontra la piacevolezza di essere degustato in ambito familiare e, proprio perché non litiga mai col cibo, si adatta con grande armonia ai piatti tipici della Dieta Mediterranea… dalla Pizza, ai Formaggi, ai Salumi, passando per il Crudo di Mare e le Grigliate di Verdure, le Zuppe ed i grandi tagli di Carne, la capacità adattativa del Sake e le numerosissime tipologie con le quali si possono sperimentare sempre nuovi abbinamenti è davvero sorprendente!

Persino le nuove frontiere della Miscelazione incontrano, nella creatività dei Barman più aggiornati, creativi ed audaci, ulteriore fonte di ispirazione ed innovazione nel Nihonshu che ben si sposa tanto con gli ingredienti ed i criteri della Classic Mixology che con le tecniche più moderne, relegando tanto all’American Bar che alla Sala da Tè piuttosto che ad uno Speak Easy Bar un tocco glamour e di grande appeal, in associazione magari con del Finger Food e tutte le proposte più efficaci nel conferire un’esperienza sensoriale appagante nell’Abbinamento Cibo-Cocktail.

Formule che si possono coniugare non soltanto in tutti i contesti della ristorazione in sala ma persino nella pratica della marinatura delle pietanze in Cucina e di nuove avanguardie di sapori: non è forse vero che lo studio del Vino rende uno Chef un Enogastronomo capace di relegare ai propri piatti maggiore equilibrio? E quindi perché non dovrebbe esserlo per lo Chef che si affaccia al monda del Sake, desideroso di imprimere alle sue preparazioni sensazioni gustative originali e nuove architetture nell’arte del plating? Persino in ambiti come i grandi Centri del Benessere, in cui il fattore salutistico è preponderante, si potrebbe incontrare nel Sake un elemento alleato per uno Stile di Vita all’insegna di una piacevolezza senza tempo. Non trovereste anche voi intrigante degustare il Nihonshu durante la Sauna?

Insomma la prospettiva di acquisire una solida competenza sul Nihonshu è davvero molto invitante sotto ogni punto di vista, soprattutto se colta attraverso l’offerta un piano didattico multidisciplinare e di taglio sartoriale a seconda delle esigenze personali, della destinazione di uso e della platea cui tali nuove competenze dovranno essere investite e rivolte.

 

 

 

Salernitano, classe del ’74, enogastronomo. Una vita professionale vissuta in parallelo tra passioni liquide: il Vino e il Mare. Gaetano ha conseguito il titolo di ufficiale di navigazione girando il mondo in lungo ed in largo su cargo, velieri e luxury yacht ma ha anche militato giovanissimo nella ristorazione prima in Italia, poi in Repubblica Dominicana, quindi a bordo di navi da crociera. Sommelier professionista di scuola Ais e Degustatore Tecnico di Salumi, ha conseguito un Master professionale in Food & Beverage Management, si occupa di consulenze, formazione e comunicazione per Cantine e Ristoranti, ha scritto per Vitae e continua a farlo per Onas Review e Mediterranea Online, la sua rivista del cuore nonché media partner unico in Italia per il Concorso Mondiale di Bruxelles. Da quando è diventato Sake Sommelier giura che Dioniso è stato anche in Giappone.

 

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