SAKE & MANGA – Approfondimento a cura di V. Rosai

Pubblichiamo un approfondimento sul sake nei fumetti giapponesi a cura di Viola Rosai, blogger esperta in cultura e letteratura contemporanea giapponese.  

SAKE E MANGA UN FENOMENO CULTURALE CONTEMPORANEO

 

Per alcuni è una bizzarra soluzione culturale pop, mentre altri li leggono con la scusa di studiare il giapponese. Ciò che è certo, è che i manga formano un solido ponte con la cultura nipponica e contano tantissimi lettori tra gli occidentali.

Manga è la parola giapponese per indicare il “fumetto”, da cui poi sono tratti gli “anime”, cioè cartoni animati e film d’animazione come “Your Name”, ad esempio, che, tratto dall’omonimo manga, nel 2017 sbancò i botteghini di mezzo mondo come uno dei migliori filmati di genere prodotti nel paese del Sol Levante.

A differenza dei fumetti ai quali siamo abituati, i manga non si concentrano esclusivamente su epiche battaglie tra il bene e il male o scenari fantascientifici, anzi , spesso ci raccontano e descrivono il vivere quotidiano. I manga ci permettono di approfondire in maniera leggera e piacevole i più disparati argomenti: amori liceali (chi non si ricorda Rossana?), la vita di chef e fornai, giocatori di tennis e pescatori (come l’indimenticabile Sampei). Per questo non c’è da stupirsi se esiste una vasta produzione di manga persino sul sake!

E non vi aspettate di leggere manuali didascalici che traboccano di informazioni noiose. Teniamo presente che i giapponesi sono maestri della didattica divertente ovvero sono capaci di mostrarvi la fermentazione del riso mentre vi intrattengono in un’appassionante storia familiare o trame da love story. Il tutto accompagnato da dettagli che ci rimandano alla tradizione e al folklore giapponese e che ci fanno sognare ad ogni pagina di partire immediatamente per il Paese del Sol Levante.

Il binomio manga & sake si sviluppa negli anni 2000, quando anche il pubblico femminile e le generazioni più giovani giapponesi cominciano a riscoprire questa antica bevanda. E’ sempre di recente che viene dato nuovo risalto nei titoli dei manga al termine nihonshu, ad indicare nello specifico ciò che noi chiamiamo sake: cioè una bevanda alcolica prodotta in Giappone derivante dal riso.

NATSUKO NO SAKE

Uno dei primi manga a tema , anticipando questa rivoluzione rosa nel mondo del sake, è “Natsuko no sake” ( lett. Il sake di Natsuko ), 12 volumi pubblicati tra il 1988 e il 1991 dell’autore Akira Oze.

E’ la storia di Natsuko, una giovane donna che lavora per un’azienda pubblicitaria a Tokyo, che ritorna a casa della sua famiglia in campagna. Lì trova suo fratello, Yasuo, alla ricerca di un seme di riso “fantasma” chiamato tatsunishiki, che si dice possa creare una nuova forma di sake. Yasuo trova i semi, ma muore improvvisamente. Sarà allora che Natsuko deciderà di lasciare il suo lavoro e di iniziare a lavorare nella cantina di famiglia per realizzare il sogno del fratello e produrre il miglior sake del Giappone.

Il manga offre uno spaccato dell’attività produttiva di sake alla fine degli anni ’80, quando l’industria era in declino, di pari passo con l’abbandono della società rurale. Vengono toccati temi importanti della società giapponese, dalla disuguaglianza di genere alla vita nell’inaka (la campagna), mostrandoci usanze e tradizioni popolari che ci fanno rivivere l’atmosfera dell’epoca. “Natsuko no sake” è un’istantanea nel tempo, con molti riferimenti a marchi di sake reali, curiosità storiche e approfondimenti sul business del sake. La cantina di Natsuko, la Saeki, è ispirata alla realmente esistente Kusumi, nella prefettura di Niigata.

Del manga esiste anche una sorta di prequel: “Natsu no Kura”, che è la storia della nonna di Natsuko, seguendo sempre le vicende delle donne della famiglia e del loro rapporto col sake.

IPPON! SHIAWASE NO NIHONSHU!

Sulla scia di “Natsuko no sake”, troviamo “Ippon! Shiawase no nihonshu”  (lett. Il Sake della felicità!) del 2015 edito da Shueisha. La protagonista è una giovane donna di 24 anni che si avvicina al mondo del sake, scoprendone i vari tipi e sapori e che decide di diventare una sorta di ambasciatrice per tutti coloro che ancora non conoscono questa straordinaria bevanda. Breve manga – solo tre volumi – dove la crescita personale si mescola alla crescente passione, in questo caso per il sake, secondo un topic ricorrente nella cultura giapponese: il dedicarsi anima e corpo. Il manga è leggero, la protagonista rientra nei canoni “kawaii” e ci accompagna con grazia, prendendoci per mano, a scoprire con lei il sake. Già nel titolo c’è la parola ‘felicità’, di buon auspicio e a ricordarci che tutto ciò che facciamo con passione ci rende felici.

NIHONSHU NI KOISHITE

E sempre di passione e addirittura amore per il sake, si parla in “Nihonshu ni koishite” (lett. Amo il sake).

Qui troviamo la sake samurai Marie Chiba, che ci dispensa perle e consigli tramite il suo avatar manga, illustrato da Hanako Mejiro. Nella vita reale, Chiba è manager del rinomato locale GEM by moto nel quartiere di Shibuya a Tokyo, particolarmente apprezzato proprio per il servizio amichevole che vi si trova.

Tramite questo manuale illustrato, preciso e scritto con disinvoltura, Chiba ci mostra la strada per conoscere meglio il sake, che sia con un consiglio riguardo alla temperatura di servizio o un’indicazione su quale tipo bicchiere sia preferibile usare. Un’operazione interessante per avvicinare le persone al mondo del sake, accompagnate da una professionista, esperta e riconosciuta, con un approccio firendly tramite un manga.

WAKAKO ZAKE

Ci sono molti manga riguardo al cibo e al sake, eppure nessuno esalta la cucina giapponese come “Wakako Zake” di Chie Shinkyu, iniziato nel 2011 ed attualmente ancora in pubblicazione. Ispirato a locali realmente esistenti in varie città, come Tokyo e Hiroshima, ogni capitolo vede la nostra eroina, Wakako, visitare un ristorante diverso alla ricerca di nuove e interessanti esperienze gastronomiche.

L’amore di Wakako per il cibo è accompagnato solo dal suo amore per il sake e ogni episodio ha anche un abbinamento consigliato, spesso con diversi tipi di sake. È un’ottima panoramica della cucina giapponese con utili consigli di abbinamento ed è difficile non lasciarsi trasportare dalla passione per il cibo di Wakako!

Manga che ha avuto un grandissimo successo ed è tradotto anche in inglese.

LA SCOPERTA DEL SAKE

Quattro manga con quattro protagoniste femminili che vi accompagnano alla scoperta del sake, tra tradizione e riscoperta. In particolare, in tema di tradizione, se risaliamo alle origini di questa bevanda, scopriamo che le donne hanno avuto un ruolo da protagonista. Il mito narra di una dea che, dopo aver masticato un boccone di riso, lo sputò in un barattolo dove questo fermentò grazie agli enzimi della saliva e il risultato era così delizioso che mandò in estasi i suoi adoratori. Filtrando il mito, gli storici ipotizzano che la produzione di sake non iniziò con la saliva di una dea, semmai con quella delle donne che assistevano ai santuari shintoisti, che masticavano e sputavano chicchi di riso per preparare una bevanda alcolica da offrire agli dei.

IL SAKE OGGI.

Il dato interessante e recentissimo è che sono proprio le donne a guidare questa riscoperta del sake. La quota rosa sta riconquistando terreno nel mondo del sake sia come consumatrici, con una percentuale femminile del 55% sul totale degli estimatori di sake e vini, sia anche al vertice della produzione, con il recente avvicendamento di donne alla conduzione di importanti cantine.

Tenuto conto che in tempi recenti il business del sake è stato nell’ultimo secolo perlopiù prerogativa maschile questa è l’inizio di una vera e propria rivoluzione o se vogliamo un auspicato ritorno al futuro. C’è comunque ancora molta strada da fare, considerando che, ad oggi, sulle circa 1300 cantine in produzione solo 50 sono gestite da donne. E se è vero come è vero che il confronto genera i migliori risultati, c’è da aspettarsi che questa graduale apertura possa rappresentare uno stimolo e presto portare a nuovi e interessanti sviluppi. Vi terremo aggiornati.

 

IT’S ME, VIOLET!

Mi chiamo Viola Rosai e ho 27 anni. Sono una toscanaccia doc e vivo nella città in cui sono nata, Firenze, ma ho lasciato un pezzettino di cuore in Giappone e cerco di andare a trovarlo spesso. Finora ho fatto quattro viaggi nel Paese del Sol Levante e ognuno mi ha lasciato sensazioni diverse ed esperienze uniche. Mi sono Laureata in Lingue, Letterature e Studi Interculturali all’Università di Firenze con una tesi in traduzione dal giapponese. Ho studiato per un semestre alla Kyoto University of Foreign Studies. https://violetinjapan.com

 

 

 

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