Parlando della neonata Scuola Italiana Sake che organizza questa terza edizione dei Sake Days, cos’è esattamente questa scuola e qual è il suo obiettivo principale?
Giovanni Baldini: La Scuola Italiana Sake è una nuova iniziativa che mira a promuovere la conoscenza e la cultura delle bevande alcoliche giapponesi in Italia. Il nostro obiettivo principale è quello di educare il pubblico italiano sulla storia, sulla produzione e sui possibili – e talvolta innovativi – abbinamenti, verso un consumo responsabile e consapevole.
Ad esempio, vogliamo far sì che il sake non sia più considerato un semplice alcolico da sushi o peggio, da sballo, ma piuttosto un prodotto artigianale e tradizionale giapponese con una storia millenaria alle spalle ed una profondità di sapori molto raffinati da provare.
La strada è lunga ma può aprire prospettive professionali interessanti. Agli italiani piace mettersi in gioco e scoprire nuove tendenze per primi e magari farne una professione. Penso ad un nuovo tipo di ristorante che proponga abbinamenti “diversi” oppure ad un nuovo orizzonte per i sommelier. E le bevande alcoliche giapponesi lo permettono. Ed infatti – sempre per tornare all’esempio – il sake giapponese sta riscuotendo nell’ultimo decennio un discreto successo in Italia. Lo confermano le statistiche che fotografano i consumi di questa bevanda e riportano ad un trend in ascesa costante, positivo e consolidato.

Quali sono le attività principali della Scuola Italiana Sake ?
Giovanni Baldini: La Scuola Italiana Sake in questo momento offre un Corso formativo di primo livello sul nihonshu (sake giapponese, ndr) rivolto a chi vuole avvicinarsi in modo approfondito a questa ricca bevanda giapponese.
Per l’anno prossimo la Scuola Italiana Sake ha in cantiere di ampliare l’offerta formativa con nuovi corsi tenuti da docenti specializzati.
Abbiamo la possibilità di collaborare con esperti giapponesi e italiani per fornire una formazione completa. Inoltre, organizzeremo workshop o eventi come i Sake Days, offrendo ai partecipanti l’opportunità di assaggiare una vasta gamma di produzioni di alta qualità. E questo è un’ulteriore momento formativo per gli studenti che possono qui confrontarsi e mettere in campo quanto appreso durante il corso.

Parlando dei Sake Days, cos'è esattamente questo evento?
Giovanni Baldini: Il Sake Days è un evento annuale. E’ l’unico che si tiene in Italia e che mette insieme tutte le produzioni di bevande giapponesi, tradizionali o più recenti (whisky, vino e birra).
All’evento Sake Days non si tratta solo di degustare il sake, ma di offrire un’esperienza immersiva completa. Oltre a poter assaggiare agli stand una vasta selezione di sake, shochu e qualche whisky, i partecipanti possono partecipare a seminari informativi, incontrare i produttori giapponesi di Awamori (distillato tradizionale delle isole di Okinawa) e scoprire la dieta mediterranea abbinata al sake grazie alle selezioni di prodotti di qualità a marchio Marificio o Picogrammo. E che dire dell’eccezionalità della presenza della cioccolateria Rivoire in abbinamento con…? No, non ve lo dico, sarà una delle sorprese che si troveranno durante la manifestazione.
L’obiettivo principale dei Sake Days è promuovere e ampliare l’apprezzamento delle bevande giapponesi in Italia.
In questa terza edizione dei Sake Days ci siamo concentrati sulle produzioni tradizionali e regionali con l’intento di suggerire anche nuove prospettive di abbinamento ed infine un turismo attento a nuovi orizzonti culturali. Avete mai pensato di viaggiare nelle campagne giapponesi alle scoperte delle cantine di sake? Ecco al Sake Days parleremo anche di questo…
Che tipo di pubblico partecipa ai Sake Days e cosa bisogna fare per partecipare alle degustazioni?
Giovanni Baldini: L’evento Sake Days attrae un pubblico vario, da amanti del sake, del vino o del whisky, a persone che vogliono conoscere questo mondo per la prima volta. Siamo pronti ad accogliere sia appassionati professionisti che curiosi principianti. Sarà una terza edizione sotto il segno dell’ospitalità.
Per partecipare all’evento, abbiamo scelto la comodità della prenotazione online.
E’ possibile visitare il nostro sito web – www.firenzasakeday.com – e acquistare online il biglietto per l’evento. Oppure acquistare un posto per le degustazioni ed in questo modo avere l’ingresso incluso. Ricordo che le degustazioni hanno posti limitati per offrire una esperienza coinvolgente e – perché no? – anche divertente a tutti i partecipanti.
I numeri della manifestazione parlano chiaro: ci saranno tredici degustazioni, dieci espositori ( molti dei quali importatori diretti ), cinque stand gastronomici, uno stand di ceramiche artigianali a tema ed una piccola libreria.
Quali sono i progetti futuri della Scuola Italiana Sake e delle prossime edizioni della manifestazione Sake Days?
Giovanni Baldini: Per il futuro, vogliamo espandere ulteriormente la nostra offerta formativa con corsi tenuti da docenti professionisti e continuare a promuovere la conoscenza delle bevande giapponesi perché poi possano diventare una parte intrigante con cui la cultura culinaria italiana si possa confrontare. Ci impegneremo anche a sviluppare una maggiore collaborazione con i produttori giapponesi, offrendo nuove opportunità e aprendo nuovi orizzonti di gusto e di formazione. Sono convinto che solo attraverso un confronto maturo e consapevole si possano aprire nuove strade per entrambi le parti.
Le aspettative per l’evento Sake Days sono molto positive. Vogliamo che la manifestazione diventi un appuntamento annuale di rilievo nel panorama italiano, attraendo sempre più appassionati e curiosi verso la cultura del sake e verso il Giappone gourmet.
Nel lungo termine, speriamo che questo evento contribuisca a promuovere un turismo consapevole e rispettoso delle tradizioni e delle diversità culturali, aprendo nuovi orizzonti di scoperta ed un più diffuso apprezzamento della cultura giapponese in Italia.


Bio.
Giovanni Baldini dal 2014 collabora con le cantine giapponesi nell’attività di promozione per una corretta conoscenza del sake. Laureato in Giurisprudenza, fotografo e manager per professione, è diventato imprenditore per passione. Scopre e importa sake artigianali da piccole cantine nelle campagne o in sobborghi del Giappone dove viaggia dal 2004. Spinto da questa forte motivazione per il sake e per il suo mondo, ha fondato la prima Scuola Italiana Sake, dove svolgerà la sua attività di formazione a Firenze quando non sarà in Giappone a lavorare come operaio in cantina a produrre sake.